Artificial Intelligence Act, le ultime novità dalla Commissione europea

L’intelligenza artificiale è ormai parte integrante della vita moderna, presente in misura diversa in vari settori e industrie. Proprio per l’uso sempre più diffuso in diversi campi, si è reso necessario l’intervento della Commissione europea per disciplinarne l’utilizzo attraverso il c.d. Artificial Intelligence Act (AIA).

Nell’approfondimento redatto dal dipartimento europeo di IP, IT, Data Protection e dall’industry group europeo Technology, i professionisti di Andersen, tra cui i partner italiani Paola Finetto e Francesco Marconi, esaminano le implicazioni che la nuova normativa avrà sull’applicazione dell’intelligenza artificiale all’ambito legale, esplorandone le opportunità e valutandone i rischi.

La proposta della Commissione Europea per l’AIA rappresenta un passo significativo verso la creazione di un quadro regolamentare per l’utilizzo dell’IA all’interno dell’Unione. Per quanto riguarda l’applicazione al settore legale, il testo riconosce i vantaggi per i professionisti, dall’ottimizzazione della ricerca all’automatizzazione delle attività di routine. Tuttavia, come è stato fatto notare, vanno considerate una serie di criticità legate anche al punto di vista etico, poiché se da un lato il mercato potrebbe trarre enormi benefici in termini di risparmio economico e di tempo, dall’altro non vanno dimenticati i principi deontologici e i limiti degli algoritmi che potrebbero produrre soluzioni semplicistiche e talvolta errate, in contrasto con i principi di libertà fondamentali e con i diritti civili.