Mercato M&A europeo: i risultati del terzo trimestre

Il team europeo di Andersen che si occupa di Corporate e M&A ha pubblicato l’approfondimento che analizza l’andamento del mercato   delle fusioni e acquisizioni e del private equity in Europa per il terzo trimestre del 2024.

Paola Pellegrini, director di Andersen Italia e responsabile della divisione Debt Advisory dello studio, ha rilasciato un’intervista su come le aziende si stiano interfacciando con i finanziamenti alternativi.

Inflazione, alti tassi e questioni geopolitiche minano il mercato M&A

Il mercato europeo delle fusioni e acquisizioni (M&A) ha affrontato notevoli difficoltà nel terzo trimestre del 2024, che ha visto un calo significativo sia nel volume che nel valore delle operazioni rispetto allo stesso periodo del 2023. Diversi fattori macroeconomici hanno contribuito a questa tendenza al ribasso, tra cui l’inflazione persistente, gli elevati tassi d’interesse e le incertezze geopolitiche, in particolare a causa del conflitto in Ucraina e delle continue interruzioni nella fornitura di energia. Inoltre, il terzo trimestre tende solitamente a rallentare a livello stagionale a causa del periodo di ferie; tuttavia, il calo di quest’anno è stato più accentuato, poiché le aziende si sono mostrate caute nell’avviare nuove operazioni in un contesto economico incerto.

Tecnologico e energetico: i settori che funzionano

Nonostante il rallentamento generale, alcuni settori come l’high Tech e l’energy sono rimasti relativamente attivi, e il settore industriale e finanziario hanno comunque ottenuto un valori alti nelle transazioni, sebbene con un numero minore di operazioni. Nel terzo trimestre del 2024, il Regno Unito ha guidato il mercato con operazioni per 30,64 miliardi di euro, superando nettamente gli altri paesi europei. A seguire, i risultati di Germania e Francia, evidenziano l’importanza strategica di questi Paesi nel panorama europeo dell’M&A.

Panoramica delle Operazioni M&A nel Q3

L’attività totale di M&A nel terzo trimestre ha raggiunto circa 132 miliardi di euro con 3.340 operazioni, segnando un calo rispetto ai trimestri precedenti. Come accennato in precedenza, il Regno Unito continua a essere il principale mercato con 30,64 miliardi di valore delle operazioni, superando nettamente gli altri paesi europei. Segue la Germania con 20,82 miliardi e la Francia con 14,31 miliardi. I tre paesi da soli rappresentano una quota significativa dell’attività nel complesso.

Buoni risultati sono stati raggiunti anche da Spagna e Paesi Bassi che hanno contribuito al totale, con la prima che ha registrato circa 12,88 miliardi di euro, mettendo a segno operazioni principalmente nel settore finanziario, e la seconda con 9,18 miliardi, principalmente nel settore delle materie prime. La forte diminuzione rispetto al risultato di 179 miliardi registrato nel secondo trimestre evidenzia le sfide in corso per il mercato europeo delle M&A, che minato dall’incertezza geopolitica, sta portando molte aziende a adottare un approccio più strategico e conservativo nelle loro decisioni di investimento.

I risultati del Private Equity nel terzo trimestre 2024

Per quanto riguarda il settore del Private Equity si può dire che il mercato europeo si sia dimostrato volatile ma resistente. Anche in questo caso è il Regno Unito a guidare la classifica  per valore delle operazioni, mentre il settore dei servizi finanziari è emerso come uno dei più richiesti, trainato da ingenti investimenti in fintech e digital banking. Questo incremento nelle operazioni finanziarie evidenzia la continua trasformazione digitale del settore, con gli investitori che puntano su aziende pronte a compiere scelte innovative in un panorama finanziario in evoluzione.

Il trimestre ha raggiunto il picco di attività a luglio, a cui è seguito un rallentamento moderato in agosto e settembre. Nonostante queste fluttuazioni, l’interesse degli investitori è rimasto elevato, in particolare nei settori ad alta crescita potenziale come i servizi finanziari e la sanità. Le società di private equity stanno sempre più concentrando i propri investimenti in settori che possano avere un crescita e uno sviluppo a lungo termine, cercando di posizionandosi per sfruttare le opportunità future in un contesto economico in cambiamento.