Employment Insights – giugno 2024

Aggiornamenti europei di diritto del lavoro

Con la newsletter mensile, Employment Insights, Andersen offre una panoramica completa dei più recenti sviluppi in materia di diritto del lavoro, novità giurisprudenziali, casi di studio e contratti collettivi in diversi paesi. Questa edizione include contributi di esperti provenienti da 22 giurisdizioni europee.

Il dipartimento europeo di Andersen specializzato in diritto del lavoro è formato da avvocati e commercialisti esperti che forniscono consulenza continua a società nazionali e internazionali operanti in vari settori. I professionisti offrono un supporto completo, intervenendo in caso di controversie e fornendo consulenza durante l’intero ciclo del rapporto di lavoro, dalla stipula del contratto fino alla sua cessazione.

Il team di esperti italiani, sotto la guida del partner Uberto Percivalle, si concentra su alcune delle più recenti e rilevanti novità nel diritto del lavoro in Italia.

In questa edizione, il team italiano ha concentrato la sua attenzione sull’analisi delle misure previste dal Decreto Coesione, che include una serie di norme volte a rafforzare l’occupazione delle categorie più svantaggiate tramite agevolazioni contributive. Inoltre, sono state esaminate due importanti sentenze della Corte di Cassazione: una riguardante il periodo di comporto per un dipendente con disabilità e l’altra sulla necessità di conciliazione in sede sindacale.

Per scoprire le novità relative alle altre giurisdizioni, vi invitiamo a consultare la pubblicazione allegata.

Il Decreto Coesione e le sue misure

Il 30 aprile 2024, il Consiglio dei ministri ha approvato il testo del DL n. 60 “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione” chiamato anche DL Coesione, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 maggio 2024. Il testo contiene, tra l’altro, una serie di misure volte a rafforzare l’occupazione delle categorie più svantaggiate, attraverso agevolazioni contributive.

Resto al SUD 2.0

La misura promuove, attraverso finanziamenti, la creazione di nuove imprese e l’avvio di attività di lavoro autonomo nel Sud Italia. I destinatari sono giovani sotto i 35 anni che soddisfano determinati requisiti, come condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale, discriminazione, essere inoccupati, inattivi, disoccupati o beneficiari delle misure del programma di politica attiva GOL. L’attuazione delle misure sarà regolata da decreti attuativi.

Incentivi per l’autoimpiego

L’art. 21 del DL n. 60/2024 prevede incentivi per l’autoimpiego nei settori delle nuove tecnologie, della transizione digitale ed ecologica. I disoccupati sotto i 35 anni che avviano un’attività imprenditoriale in questi settori dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2025 possono beneficiare di un’esenzione del 100% dai contributi previdenziali (esclusi quelli INAIL) per un massimo di 3 anni, sia per sé stessi che per i dipendenti assunti a tempo indeterminato, purché questi ultimi siano sotto i 35 anni al momento dell’assunzione. L’esenzione è di massimo € 800 mensili.

Bonus Giovani

La misura prevede che i datori di lavoro privati che assumano personale non dirigenziale a tempo indeterminato, o trasformino contratti a tempo determinato in indeterminato, tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025, godranno di un’esenzione del 100% dai contributi previdenziali (esclusi quelli INAIL) per un massimo di 24 mesi e fino a € 500 mensili per lavoratore. L’agevolazione riguarda i lavoratori sotto i 35 anni che non siano mai stati assunti a tempo indeterminato. Nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, l’esenzione sale a € 650 mensili per lavoratore. Se un lavoratore assunto con l’esonero viene licenziato per giustificato motivo oggettivo nei 6 mesi successivi all’assunzione, l’esonero verrà revocato e il beneficio restituito.

Bonus Donne

La misura prevede un’esenzione del 100% dai contributi previdenziali (esclusi quelli INAIL) per i datori di lavoro privati che assumano lavoratrici svantaggiate con contratto a tempo indeterminato tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. L’esenzione dura fino a 24 mesi e ha un limite massimo di € 650 mensili per lavoratrice. Le assunzioni devono portare a un incremento netto dell’occupazione e soddisfare i requisiti dell’Unione Europea. Le beneficiarie possono essere:

  • Donne di qualsiasi età, senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale (Mezzogiorno)
  • Donne di qualsiasi età, senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, indipendentemente dalla residenza

Bonus Zona Economica Speciale

La misura prevede un’esenzione del 100% dai contributi previdenziali (esclusi i premi INAIL) per un massimo di 24 mesi per i datori di lavoro privati che assumano personale non dirigenziale con contratto a tempo indeterminato tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. L’esenzione è limitata a € 650 mensili per lavoratore. Questo incentivo è riservato ai datori di lavoro privati con fino a 10 dipendenti, che operano nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) e che assumano lavoratori di almeno 35 anni, senza occupazione regolare da almeno 24 mesi.

Verifica di congruità nelle opere edili

L’art. 28 del DL n. 60/2024 modifica la disciplina relativa alla verifica di congruità dell’incidenza della manodopera sul valore delle opere edili. I direttori dei lavori (se nominati) o i committenti (negli appalti privati), e i responsabili di progetto (negli appalti pubblici), devono verificare questa congruità prima di procedere al saldo finale. Negli appalti privati di valore pari o superiore a 70.000 euro, il pagamento del saldo finale senza effettuare tale verifica comporta una sanzione amministrativa da 1.000 a 5.000 euro a carico del direttore dei lavori (se nominato) o del committente.

Il periodo di comporto nei lavoratori con disabilità

La Corte di Cassazione, nella sentenza 11731/2024, ha stabilito che il licenziamento per superamento del periodo di comporto può essere discriminatorio se il dipendente è disabile. Il “periodo di comporto” deve essere parte dell’obbligo di “accomodamento ragionevole” del datore di lavoro prima di licenziare un dipendente disabile. Applicare il periodo di comporto ordinario ai lavoratori disabili può costituire una discriminazione indiretta, poiché non considera i maggiori rischi di salute e le comorbilità che i lavoratori disabili affrontano. In caso di presunta discriminazione, l’onere della prova ricade principalmente sul datore di lavoro, purché il lavoratore fornisca prove plausibili di discriminazione. Il datore di lavoro deve essere consapevole della disabilità del dipendente e, se il lavoratore dimostra plausibilmente la discriminazione, il datore è tenuto a esaminare attentamente le ragioni delle assenze per malattia, la disabilità nota e a bilanciare le esigenze di recupero del lavoratore con le esigenze organizzative dell’azienda.

Conciliazione: l’importanza della sede sindacale

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 10065/2024, ha stabilito che la conciliazione in “sede sindacale” deve avvenire non solo con l’effettiva assistenza dei rappresentanti sindacali, ma anche in un luogo che costituisca una vera sede sindacale. Nel caso esaminato, la conciliazione si era svolta in azienda, considerata inadatta a garantire l’assenza di condizionamenti da parte del datore di lavoro. Di conseguenza, le rinunce e le transazioni effettuate fuori dalle sedi tassative previste dalla legge possono essere contestate entro sei mesi.