Italia e Svizzera raggiungono un accordo sullo smart working per i frontalieri
IPSOA Quotidiano pubblica un approfondimento scritto dai professionisti Francesco Marconi, partner e dottore commercialista, e Alessandro Poli, partner e avvocato, sullo smart working adottato per i frontalieri che lavorano in Svizzera in seguito alle restrizioni imposte a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19.
Lo scorso 19 giugno Italia e Svizzera hanno raggiunto un accordo ai sensi dell’art. 26 della Convenzione contro le doppie imposizioni per l’interpretazione ed applicazione straordinaria della disciplina dei “frontalieri svizzeri” nel periodo compreso tra il 24 febbraio ed il 30 giugno 2020.
Recependo gli inviti dell’OCSE, per i frontalieri svizzeri è stata fatta salva la disciplina ordinariamente applicabile, superando le criticità determinate dalla permanenza continuativa in uno dei due Stati e dal mancato varco giornaliero dei confini nazionali. Di conseguenza, anche la Confederazione ha finito per applicare il regime giuridico di smart-working alle giornate di lavoro svolte da remoto, ossia per quelle prestazioni svolte dall’Italia.
L’accordo stipulato tra i due Stati ha carattere straordinario e provvisorio e verrà considerato applicabile nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 fino al 30 giugno 2020
compreso, rimarrà in vigore almeno fino alla fine del mese di luglio 2020 in considerazione della permanenza di effetti dello stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei Ministri italiano il 31 gennaio 2020 per un periodo di 6 mesi.
Le autorità di entrambi gli Stati hanno stabilito che l’accordo sarà tacitamente rinnovabile di mese in mese e cesserà di essere applicabile l’ultimo giorno del mese in cui cesseranno definitivamente le misure sanitarie governative che limitano o sconsigliano la normale circolazione delle persone fisiche.
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