Economia Sostenibile: il Parlamento Europeo approva la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)

Il 10 novembre 2022, il Parlamento Europeo ha approvato la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) che obbliga le grandi imprese UE a pubblicare regolarmente i loro dati sull’impatto ambientale, sulle persone, sul pianeta e sui rischi di sostenibilità a cui sono esposte. Ciò dovrebbe ridurre il greenwashing e promuovere standard ESG internazionali e trasparenti.

L’approvazione da parte del Consiglio Europeo non è tardata ad arrivare, evidenza di una sensibilità del tema e rafforzativo delle norme in vigore in materia di comunicazione di informazione di carattere non finanziario introdotte nella direttiva contabile nel 2014.

La CSRD obbligherà le imprese a rendicontare le proprie performance di sostenibilità utilizzando gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), predisposti dall’ European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG), attualmente ancora in fase di redazione.

I nuovi obblighi CSRD saranno applicati gradualmente dal 2024 al 2028 a seconda della dimensione dell’impresa – coinvolgendo circa 50.000 aziende – in quattro fasi:

  • nel 2025 obbligo di comunicazione per gli esercizi dal 1° gennaio 2024 per tutte le grandi imprese di interesse pubblico che sono già soggette alla redazione della NFRD/DNF ai sensi del D.LGS. 254/2016, aventi media dei dipendenti occupati durante l’esercizio maggiore o uguale a 500 e una delle seguenti caratteristiche:
    • attivo Stato Patrimoniale totale: € 40 mln
    • ricavi totali da vendite e prestazioni: € 20 mln
  • nel 2026 obbligo di comunicazione per gli esercizi dal 1° gennaio 2025 per tutte le grandi imprese (art. 3, par. 4, D. 2013/34/UE) che superano i limiti di almeno due dei seguenti criteri:
    • media di 250 dipendenti occupati durante l’esercizio
    • attivo Stato Patrimoniale totale di € 40 mln
    • ricavi totali da vendite e prestazioni da € 20 mln
  • nel 2027 obbligo di comunicazione per gli esercizi dal 1° gennaio 2026 per le PMI quotate (a eccezione delle microimprese), gli enti creditizi piccoli e non complessi e le imprese di assicurazione captive
  • nel 2029 obbligo di comunicazione per gli esercizi dal 1° gennaio 2028 per le imprese di paesi terzi che realizzano ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiori a € 150 MIL nell’UE, se hanno almeno una impresa figlia o una succursale in UE che supera determinate soglie.