Transizioni di genere e inclusività nelle imprese: il primo evento del team Pari Opportunità di Andersen
Il team Pari Opportunità di Andersen ha organizzato una tavola rotonda dedicata all’inclusione di genere nei contesti professionali a cui hanno partecipato Nicolò Bassetti (scrittore e regista), Matteo Bassetti (ricercatore e consulente aziendale su temi di gender diversity), Chiara Buonvino (Equality, Diversity & Inclusion leader di IKEA) e Simona Aleo (People & Culture Manager di IKEA Brescia).
L’evento, intitolato Diversity, inclusion e contesto normativo – Diritti civili e barriere amministrative: il rispetto e la valorizzazione delle differenze per supportare il capitale umano nelle aziende e moderato dal giornalista Federico Chiara, culture editor di Vogue Italia, è stato l’occasione per riflettere sulle barriere amministrative e culturali che la comunità LGBTQ+ si trova tutt’oggi a dover affrontare nei contesti professionali.
“Le aziende che attuano principi di sostenibilità ESG – ha sottolineato Andrea De Vecchi, CEO di Andersen, dando il benvenuto agli ospiti – si trovano spesso in posizione di vantaggio rispetto ai concorrenti, avendo maggiori opportunità di mercato, essendo riconosciute positivamente dagli stakeholder e risultando più attrattive nei confronti degli investitori”.
Il reale impegno verso l’inclusività e la lotta al gender washing
L’incontro organizzato presso la sede di Milano di Andersen prende spunto dalla storia di transizione di quattro ragazzi, raccontata dal documentario Nel Mio Nome, scrtto e diretto da Nicolò Bassetti. Realizzato con la consulenza fiscale di Andersen, il film osserva le difficoltà del percorso di transizione e la soddisfazione che nel poter esprimere se stessi nel rispetto della propria identità, oltre le etichetti di genere.
Durante l’evento, il regista ha parlato anche di alcune difficoltà riscontrate durante le riprese e dell’appoggio di istituzioni come l’Emilia-Romagna Film Commission, che ha saputo apprezzare le tematiche trattate.
Il contesto italiano, ha sottolineato l’advisor aziendale Matteo Bassetti, risulta ancora poco tollerante verso la diversità, come dimostano anche le lacune della normativa. Infatti, non è ancora un processo agevole l’utilizzo di account e-mail e badge alias affinchè le persone transgender vengano riconosciute dai colleghi con il nuovo nome. Al contempo, assistiamo quotidianamente a operazioni di gender washing da parte di aziende che non traducono in pratica quanto promuovono a livello di marketing. Spesso manca una reale attenzione alla formazione e all’attuazione di iniziative in grado di creare una cultura aziendale rispettosa dell’unicità di ognuno.
Nel lungometraggio emerge la difficoltà di Leo, uno dei protagonisti, nel trovare finanziatori per il proprio podcast Nel mio nome: alcune delle società interessate a supportare l’iniziativa si ritiravano quando Leo poneva la richiesta di poter effettuare dei training sull’inclusività al loro personale.
La politica di IKEA Italia raccontata da Chiara Buonvino e Simona Aleo
Fra le realtà che dimostrano particolare attenzione verso l’inclusività c’è IKEA, che ha istituito la posizione di Equality, Diversity & Inclusion leader in ogni Paese in cui è presente, e si impegna a rappresentare le minoranze sia nel modo in cui comunica, sia attraverso le proprie politiche di assunzione e gestione del personale.
Chiara Buonvino e Simona Aleo durante l’evento hanno raccontato l’attuazione dei principi di inclusività e i risultati raggiunti, ben più importanti delle difficoltà incontrate durante il percorso. Infatti, l’azienda svedese attua training dedicati, raccogliendo i punti di vista dei dipendenti attraverso analisi periodiche sul clima aziendale e il monitoraggio di KPI ad hoc.
Tra le numerose attività per l’inclusione, l’azzeramento del gender pay gap, l’attenzione al tema del multigeneration, la lotta contro il covering down, celebrazioni periodiche dei valori aziendali con momenti formativi. Si tratta di processi perlopiù sconosciuti ai clienti, trattandosi di operazioni che non riguardano il marketing, ma attuate per permettere ai collaboratori e ai clienti di riconoscersi ed essere valorizzati dal contesto creato dal brand.
“Equality, diversity e inclusion sono alla base della visione strategica e dei valori IKEA – ha commentato Chiara Buonvino –. Quando riconosciamo le differenze e garantiamo l’uguaglianza, stiamo creando una cultura nella quale le persone possono sentirsi se stesse. Un impegno che ci vede in prima linea a partire dall’ambiente di lavoro per i nostri co-worker perché vogliamo fare in modo che ogni persona si senta accettata, rispettata, supportata e celebrata per la propria unicità, a casa, sul posto di lavoro, ovunque”.
Il team Pari Opportunità di Andersen
Questo incontro rientra fra le iniziative del team Pari Opportunità di Andersen, creato per rispondere alla necessità di inclusione e tutela della diversità e per attuare politiche attive finalizzate alla valorizzazione dell’unicità personale dei propri co-worker. “In qualità di consulenti aziendali – ha dichiarato Andrea De Vecchi, CEO di Andersen – crediamo sia nostra responsabilità spronare i clienti ad avvicinarsi quanto prima a queste tematiche, che sono di fondamentale importanza anche per attrarre talenti. Secondo i dati Istat 2020-2021, infatti, il 12,6% delle persone che si dichiarano omosessuali o bisessuali non si è presentato a un colloquio di lavoro o non ha fatto domanda poiché pensava che l’ambiente lavorativo sarebbe stato ostile al suo orientamento sessuale. Al nostro interno, non vogliamo che in nessun modo le scelte personali, il genere, la razza e l’etnia influiscano sul lavoro di gruppo e sulle possibilità di sviluppo nel nostro contesto professionale”.
- Leggi l'articolo di Vogue
- Leggi l'articolo di Dealflower
- Leggi l'articolo di Global Legal Chronicle Italia
- Leggi l'articolo di We-wealth
Links
- Leggi il comunicato stampa (PDF, 294.28 KB)